D’amore e di storie di noi

Siamo in una rete di relazioni di cui la famiglia forse è il primo nucleo, quello originario. Anzi, in effetti per dirla tutta il primo nucleo è la relazione che intessiamo con noi stessi. In queste pagine si leggerà più d’una volta come il lockdown - e la pandemia in un prima e un dopo variabile - è stato per qualcuno un’opportunità. Tra le righe, la lettura, è che l’opportunità c’è sempre se sai coglierla, scovarla e farla tua, ci vuole una sana consapevolezza.

Ecco per me per esempio, l’opportunità grande è stata nel riscoprire me stessa e nel tornare alla più antica e ambigua delle relazioni: quella con me stessa.
Su questo centro ho ritrovato la mia famiglia e il mio stesso baricentro, nucleo basilare che stava lì, un puntino nel vortice del lavoro, delle cose da fare, dei progetti. Ho rischiato di annientarmi - forse l’ho fatto molto a lungo - ma in quelle settimane che hanno dimostrato a tutti noi che non siamo invincibili né supersonici, il passo indietro che siamo stati costretti a fare ci ha riportati a noi stessi. Ed eccola l’opportunità: desiderare due passi in campagna, evocare il profumo del mare, tornare ad attardarsi per colazione o a parlare a tavola, tutti insieme davanti a un piatto di spaghetti. Cose semplici ma diventate talmente difficili da perderne il gusto e il senso.

E mi piace ritrovare queste cose parlando con i nostri amici, lo leggerete tra le parole di Andrea Morettino e in quelle di Stefania Milano e Franco Virga, lo troviamo nel modo di fare una cena che ci suggerisce Francesco Piparo e nell fil rouge dei vini che vi raccontiamo: quello che conta, alla fine, è sempre cosa metti nelle cose che fai, è sempre in cosa crei dentro una relazione.

Nella mia rete ho ritrovato il grande orgoglio per i miei figli, per il loro coraggio - chiusi in casa, sommersi dal lavoro, lontani dagli amici, dallo sport, e mai mai mai un rimbrotto, una lamentela, un segno di cedimento se ci penso mi tornano le lacrime agli occhi ma il bello è che il lockdown mi ha insegnato che si possono avere le lacrime agli occhi, è giusto così. Ed è giusto ritrovarsi con se stessi per poi ritrovare il tuo amore, i tuoi amori.

Ecco di cosa è fatto il nostro racconto di febbraio 2022: di amore e di storie. Vi piace?