Sballottato e rimaneggiato da polemiche anche violente, torna in senato il ddl su tutela, sviluppo e competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. Un cammino iniziato a maggio 2021 che avrebbe potuto concludersi rapidamente e che invece è ancora in corso. La ragione? La presenza nel testo originario ora emendato, del biodinamico. 

1924, Polonia, castello di Koberwitz - un poco più che sessantenne, Rudolph Steiner, dottore in filosofia, tiene il corso “Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura”

Si tratta di un ciclo di 8 conferenze su suolo, fertilità e forze cosmiche e spirituali. 

Lungi dall'essere tecnicamente un corso sull’agricoltura, si tratta in realtà dell’articolata descrizione di una visione, di un approccio estremamente interessante - e contemporaneo - all’agricoltura. Una visione olistica, globale, in cui ogni elemento contribuisce alla fertilità della terra, per cui non puoi limitarti a zappare - semplificando - senza considerare l’aria, i terreni circostanti, l’acqua, l’allevamento, le stagioni.

Filosofo, teosofo, Gran Maestro Deputato dell’Ordine Massonico, conferenziere indefesso e Antroposofo (fondatore dell’antroposofia), Rudolph Steiner aborre il metodo scientifico propriamente detto che, secondo lui, è affetto da “materialismo e avidità” e trascura la dimensione spirituale.

1927, Germania, nasce Demeter - oggi Demeter International - ente certificatore del biodinamico, che accoglie la teoria di Steiner e i successivi sviluppi (una storia lunga e antica: Pfeiffer, Thun, Podolinsky). Demeter non fa altro che raccogliere e verificare una serie di procedure, regole e criteri che caratterizzano il biodinamico. Procedure e regole che vanno dal calendario delle semine, alle rotazioni delle colture, ai fertilizzanti pensati, e realizzati, in un’ottica totalmente eco-sostenibile, fino ai periodi e ai metodi di raccolta e regola metodi di etichettatura, imbottigliamento e gestione. Un controllo capillare, profondo, radicale (è tutto su www.demeter.it).

Il biodinamico considera terra, cielo, acqua ed esseri viventi come un unicum che vive di scambi di energia. Pertanto, anche l’acqua per le annaffiature, per esempio, va trattata in un certo modo (dinamizzata: una specifica procedura darebbe energia all’acqua, conferendole potere che trasferirà al suolo). I concimi? Rigidamente organici e dalle denominazioni suggestive - il più noto è il cornoletame o preparato 500, cioè letame conservato in un corno di mucca, preferibilmente madre, sepolto per un inverno, e poi diluito con acqua dinamizzata.

Naturalmente anche le preparazioni, pardon: i preparati, hanno le loro regole, in un impianto che non investe solo metodo e materia, ma anche stagioni, maree e interventi cosmici. Perché ogni elemento conta: tempo, aria, temperatura, configurazione planetaria (sic!), persone insetti e colture circostanti.

Bello, no? Cioè l’idea che quello che ci nutre nutriamo, che se ci prendiamo cura della terra e di noi stessi, poi la terra ci restituisce cura e amore, ci piace da pazzi e, per dirla tutta - posto che la certificazione biodinamica è intrinsecamente biologica - la filosofia per cui il rispetto per il cibo, è rispetto per gli esseri viventi e tutto si muove armonicamente è davvero ricca di fascino e d’amore. Ed è anche tanto suggestiva.

In fondo il biodinamico propone processi e preparati naturali, concimi organici, periodicità che seguono il ritmo delle stagioni.
E gli allineamenti planetari. E la memoria cosmica del corno di vacca - preferibilmente madre (cioè la questione femminile pure nel concime).

Non parliamo di fasi lunari e di maree, non parliamo solo di stagionalità, parliamo casomai di annullare secoli di studio, che hanno pur sempre permesso di sfamare persone. Il progresso è servito all’umanità per sopravvivere. 

Riconoscere il danno creato dall’agricoltura intensiva, e riportare tutto entro un limite è un conto. L’Agricoltura Simbiotica - la simbiosi è un concetto della biologia - è un tema che ci è caro, ma è anche un tema che va studiato, verificato, reso sostenibile a tutto tondo e ciò vuol dire che deve essere in grado di sostentare chi lo fa e chi ne fa uso, di essere utile alla terra ma anche all’uomo.

Nulla, ad oggi, dimostra che il corno estirpato di vacca madre sia diverso da quello di vacca figlia. Poi che dire: io sono dello scorpione, cioè si sa, siamo esseri sensibili a suggestioni spirituali e, a dirla tutta, un poco ci credo che se Saturno si mette di traverso non vivo più, ma non me la sentirei di farne una legge. 

Ancora: proporre dei dubbi è puro senso critico, accanirsi è caccia alle streghe. E, se niente dimostra che il cornoletame sia efficace, tutto dimostra che non è dannoso. E, se esiste una possibilità di sopravvivenza, in un pianeta in cui l’uomo dove mette mano fa danno, è nel guardare con occhio lucido alle cose, è nello studio ed è nella scienza che è sperimentazione. Ora, non sta a noi la questione legislativa, ma, a fare una lettura corretta, il tanto vituperato testo dice in sostanza che “per quelle parti in cui è biologico, il biodinamico si può equiparare al biologico”. Cioè “l’acqua è H2O”. Insomma è pleonastico, ridondante, magari un poco barocco, ma nell’insieme una sana forma di apertura utile se non altro ad approfondire. La polemica tanto sbandierata, invece, sembra funzionale (sì: strumentale), buona solo a perdere tempo, ritardando l’approvazione di una legge utile a tutti - tranne che ai campioni dell’intensivo. E qui, spiace dirlo, ma il dubbio è più che ragionevole.

Per dovere di cronaca: “[...] Ai fini della presente legge, il metodo di agricoltura biodinamica, [...] applicato nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell'Unione europea in materia di agricoltura biologica, è equiparato al metodo di agricoltura biologica”.

 

collage _ credits @ali_lu